L’emergenza coronavirus, ormai diventata mondiale, non è soltanto una questione medica. Le restrizioni imposte in quasi tutto il mondo hanno rallentato l’economia e le Borse, che hanno messo a segno cali storici. Vale per l’Italia quanto per l’Europa, gli Stati Uniti e l’Asia: ma dove siamo diretti ora?
Un interessante articolo sulla Borsa di webeconomia.it racchiude la situazione attuale, in tutti i suoi alti e bassi. Dopo una prima emergenza e un rimbalzo seguito alle parole del Presidente USA Donald Trump, che prevede un “lockdown” breve per le aziende americane, gli investitori sono quantomeno disorientati.
In questo articolo proviamo a fare un riassunto della situazione attuale, concentrandoci su quegli aspetti di cui non si parla abbastanza.
Stiamo nascondendo il debito sotto il tappeto?
Molti economisti stanno mettendo in guardia gli investitori: quella attuale non è soltanto una crisi legata al coronavirus. Già prima di questo fattore inaspettato le cose si stavano facendo insostenibili per i mercati finanziari.
Purtroppo tendiamo a ripetere sempre gli stessi errori. Dopo una crisi le banche si dimostrano molto attente nella scelta dei loro debitori; quando la crescita economica si rafforza, il credito viene concesso in maniera via via meno attenta. Finché non ci si ritrova nella situazione attuale.
Il problema principale di questa crisi è che segna uno stop al ripagamento dei debiti. Di tutti quei finanziamenti, in particolare, che sono stati emessi verso privati e imprese già “fragili” prima dell’arrivo del virus. La situazione attuale ha accelerato il processo con cui quei debitori sono diventati morosi, rendendo ora necessario un enorme intervento pubblico.
Certo, questa è solo una parte dei problemi attuali dell’economia. Ma senz’altro una parte molto importante: le responsabilità per una crisi così netta e immediata vanno ricercate non soltanto nel virus, che sembra diventato un capro espiatorio generale per un periodo di recessione già ampiamente previsto da tanti analisti.
Il problema del turismo
Le cose andranno sicuramente meglio nel caso in cui si riesca a salvare la stagione turistica. Nel mondo questo vorrebbe dire evitare il fallimento di molte compagnie aeree, che già in gran parte stanno facendo pressione sui governi nazionali per il varo di misure di emergenza con cui essere salvate.
Ma le piccole imprese non hanno lo stesso potere contrattuale. Parliamo di alberghi, ristoratori, tutte quelle attività che vivono grazie al turismo di cui siamo particolarmente ricchi nel nostro Paese. Se la stagione estiva venisse impedita dall’emergenza sanitaria sarebbe la fine per molti piccoli imprenditori.
Considerando che in Italia il turismo vale tra il 5 e il 6% del prodotto interno lordo, questo sarebbe drammatico per il nostro paese. La speranza è che si riesca ad uscire dall’emergenza prima che la stagione turistica abbia inizio. Idealmente prima di giugno.
Rimane da vedere anche se sarà possibile volare verso l’Italia da altre nazioni, i cui problemi sono iniziati in ritardo rispetto al nostro Paese. Avere la possibilità di ricevere turisti, senza la possibilità di trasportarli in Italia, sarebbe poco utile.
Questo sta pesando molto sulle borse:
- I titoli più colpiti sono quelli delle compagnie aeree, che rischiano addirittura la bancarotta in molti casi;
- Subito dopo sono in crisi i business legati alla prenotazione di voli e alberghi, tanto online quanto offline;
- Ancora, troviamo molte catene alberghiere e tour operator quotati che stanno soffrendo l’incertezza riguardante la stagione estiva.
Questi settori, i più colpiti dalla pandemia, sono in gran parte responsabili per l’andamento delle Borse mondiali in questo periodo. Quando si legge l’andamento dei listini bisognerebbe considerare che non tutte le aziende patiscono la situazione attuale in questo modo.
Quali sono i settori meno colpiti?
Per gli investitori che vogliono cogliere delle buone opportunità, a ben vedere, la situazione attuale può presentare dei vantaggi interessanti.
Alcuni settori non stanno accusando il colpo: parliamo ad esempio dell’industria dei software, capitanata da Adobe e Autodesk, che grazie allo scenario dello smart working stanno riuscendo a mantenere la base di clienti.
Poi ci sono settori che vengono addirittura premiati: il commercio online, ad esempio, sta vivendo un’impennata per via della chiusura dei negozi fisici. Non solo Amazon, ma in generale tutti i rivenditori che stanno approfittando della mancanza di concorrenza nel settore dell’e-commerce.
Indubbiamente sta andando molto bene anche il settore della grande distribuzione: ora che pressoché tutto il reddito disponibile può essere speso soltanto nei supermercati, questi stanno vivendo una stagione senza precedenti.
Sarà poi da vedere quali soluzioni verranno trovate, in campo medico, per far fronte all’attuale emergenza. Qui le case farmaceutiche si daranno battaglia per trovare farmaci e vaccini, generando eventualmente qualche brevetto dal potenziale multimiliardario.
Le opportunità, dunque, non mancano nemmeno oggi per chi vuole investire con attenzione sui mercati finanziari. Si spera che al di là delle Borse, anche l’economia reale possa risollevarsi per tanti dei settori penalizzati in questo momento. Per ora, tuttavia, non resta che attendere.