Articolo a cura di KeepUp
Le norme Europee che vanno a regolamentare le discipline multi-stato sono sempre più presenti e attive. Qualche anno fa c’è stato il provvedimento sui cookie, invece nel maggio 2016 c’è stata una nuova legge per regolare in maniera unificata come si devono comportare tutti gli ecommerce per gli stati aderenti all’Unione Europea.
A differenza della legge sui cookie che era molto più tecnica e “difficile” da capire, questa novità emersa riguardo gli ecommerce invece è alla portata di tutti in quanto non riguarda tecnicamente l’ecommerce ma bensì le pratiche commerciali attive.
Potete pensare che questa nuova legge non vi riguardi ed invece è molto importante essere aggiornati costantemente sulle novità, soprattutto in disciplina legale perché le multe sono dietro l’angolo.
Il mercato dell’ecommerce è in evoluzione anno dopo anno.
Quello che invece è emerso è una diffidenza nell’acquisto da ecommerce fuori dall’Italia.
Sono stati anche analizzati i reclami che nel 2015 sono stati più ricorrenti, questa analisi è stata fatt da ECC-NET e sono emersi questi risultati:
- 18% mancata consegna
- 15% poca chiarezza dei contratti
- 10% prodotti difettosi
- 9% prodotti non conformi all’ordine
- 5% pratiche commerciali scorrette
- 5% aumento del prezzo senza motivazione
Da questi dati l’Unione Europea ha deciso di introdurre un regolamento sul geo-blocking, un regolamento per ridurre i prezzi ed aumentare l’efficienza/qualità delle spedizioni
Regolamento geo-blocking
Prima di tutto spieghiamo il concetto di geo-blocking, significa bloccare precise zone geografiche per evitare la vendita all’interno di quell’ambito.
Quindi si tratta di geo-blocking se ho un ecommerce che vende in Francia, Germania ma non Spagna.
L’idea dell’EU è di bloccare questa pratica ingiustificata che diventa una discriminazione della persona in base al paese di residenza.
Il nuovo regolamento prevede che i consumatori potranno acquistare beni e servizi, anche digitali, in qualsiasi paese EU senza nessuna differenza di prezzo dovuta al paese di residenza.
E senza essere reindirizzati al sito web di un altro rivenditore che opera nel paese selezionato.
I venditori inoltre anche se non hanno l’obbligo di effettuare spedizioni nel paese di destinazione dovranno però offrire l’opzione di ritirare i prodotti in un punto di consegna all’interno del Paese del venditore.
Regolamento riduzione prezzi e aumentare qualità spedizioni
L’obiettivo ultimo è di aumentare la concorrenza delle spedizioni tra nazioni così da ridurre l’impatto dei costi.
Le spedizioni fuori dal territorio nazionale hanno prezzi veramente esagerati a volte, dalle 3 alle 5 volte superiori senza una vera motivazione.
Questo è un grande blocco che limita molto l’espansione del mercato ecommerce.
La commissione propone che i servizi di consegna dei pacchi forniscano informazioni su costi e modalità alle autorità di regolamentazione nazionali e che alcuni dati vengano resi pubblici.
E che gli operatori postali nazionali forniscano a terzi l’accesso ai loro servizi anche a soggetti di altre nazioni, così da aumentare la competitività.
Queste regolamentazioni sono il primo passo per unificare e permettere un’espansione migliore su tutto il mercato Europeo.
Questo diventa un acceleratore importante in quanto alcune stime fatte fanno vedere chiaramente che il mercato Europeo è più grande di quello Americano come numeri.
Quindi potenzialmente il bacino di persone spendenti è notevole.
Speriamo sia solo il primo passo per un’unificazione totale.