I caschi per moto sono dei veri e propri dispositivi salvavita, pensati proprio per poter salvaguardare il conducente della moto evitando che si possa infortunare gravemente, qualora avesse un incidente.
Questi dispositivi di protezione devono rispettare delle regole europee molto specifiche per poter essere considerati perfetti sotto ogni punto di vista.
È proprio per questo motivo che oggi parleremo della normativa europea che regola l’omologazione di tutti caschi per le moto, analizzandola in maniera dettagliata.
Che cos’è l’omologazione
Prima di addentrarci in argomenti più specifici dobbiamo spiegare cosa significa omologazione di un casco per moto.
Con il termine omologazione si intende una particolare verifica che viene applicata per certificare tutte le caratteristiche tecniche del casco, pensate per proteggere il conducente dagli impatti pericolosi.
Generalmente, questa verifica viene fatta tenendo conto della normativa europea, ovvero una disciplinare in cui sono contenute tutte le regole per poter realizzare un casco affidabile al cento per cento.
È necessario ricordare che esistono diversi tipi di omologazione che variano a seconda del paese in cui vengono effettuate. Per quanto riguarda il nostro Paese, l’omologazione deve seguire una normativa varata dall’Unione Europea che è stata pensata molto minuziosamente.
Omologazione dei caschi per moto che deve, come ben si può intuire, riguardare tutti i modelli di casco: a partire dai caschi integrali fino ad arrivare a quelli modulari. Una puntualizzazione: i caschi jet, in particolar modo quelli “a scodella” sono sottoposti ad una normativa stringente come riportato da https://www.latuamoto.com/ data la loro maggiore rischiosità: facciamo riferimento alla normativa europea CE 22/06. Prosegui per scoprirne a proposito.
La nuova normativa europea dell’omologazione dei caschi
Nel 2020 la normativa europea che regola l’omologazione dei caschi per le moto è stata aggiornata poiché sono stati riscontrati nuovi criteri da analizzare per poter certificare la resistenza di questi dispositivi.
Nello specifico, la nuova normativa ECE 22-06 stabilisce che vi sono cinque diversi punti di impatto all’interno di un casco ovvero: la parte frontale, il retro, la parte superiore, la parte laterale e la mentoniera.
Queste cinque parti possono essere definite come veri punti critici poiché quando esse vengono coinvolte, generalmente si incorre in drammatici episodi.
È proprio per questo motivo che il nuovo decreto europeo impone di verificare ed analizzare in maniera dettagliata e scrupolosa queste parti, con la speranza di poter evitare questo tipo di problematiche.
Per un approfondimento riguardo la normativa: https://www.mit.gov.it/temi/patenti-mezzi-abilitazioni/mezzi-stradali
Come si effettua l’omologazione di un casco per moto
Dopo aver parlato della parte teorica, possiamo affrontare questo paragrafo più pratico ovvero quello in cui cercheremo di capire come avviene l’omologazione di un casco.
Come già detto nel paragrafo precedente, l’omologazione di un casco per moto deve tenere in considerazione i cinque punti di impatto stabiliti dalla normativa europea.
Per poter verificare che questi dispositivi di sicurezza siano perfetti nelle rispettive sezioni, è assolutamente necessario che essi resistano a tutti gli impatti, sia a quelli ad alta che a quelli a bassa velocità e che assorbano perfettamente i picchi di energia.
Inoltre, bisogna specificare che con questa nuova normativa europea del 2020, i caschi devono resistere perfettamente anche ai colpi di minor intensità in modo te da salvaguardare il conducente del veicolo anche dagli infortuni di lieve entità.
Nella maggior parte dei casi, l’omologazione di un casco avviene effettuando dei test che vanno ad analizzare nello specifico la qualità dei materiali e la loro resistenza agli urti accidentali.
Non bisogna dimenticare che alcuni di questi test vengono effettuati su strada, in modo tale da poter verificare il corretto funzionamento di questi dispositivi di protezione.
Altri criteri di omologazione di un casco
Un casco per moto, per essere definito tale, non deve essere valutato solo in base alla qualità e alla resistenza dei materiali utilizzati, ma anche alla sua rumorosità interna e ai dispositivi di comunicazione che esso può integrare.
Per quanto riguarda il primo fattore possiamo dire che la rumorosità interna di un casco corrisponde per l’appunto alla quantità di rumore che viene prodotto da esso. Nella maggior parte dei casi, questi rumori vengono prodotti dal vento che, impattando con il casco, può passare in alcuni punti come, per esempio, nella visiera e provocare queste forti vibrazioni molto fastidiose alla guida.
Parlando invece del secondo criterio possiamo affermare che, al giorno d’oggi, vengono prodotti sempre più caschi che integrano dei dispositivi di comunicazione.
È importante precisare che questi dispositivi non sono vietati ma, secondo la legge, non possono sporgere esternamente dal casco.
Bisogna ricordare che questi criteri sono presenti all’interno della nuova normativa europea introdotta nel 2020 ma che rappresentano ancora dei nodi da sciogliere, in quanto non sono ancora descritti in maniera definitiva.
Come riconoscere un casco omologato
Una domanda che molte persone si pongono spesso è come riconoscere se il proprio casco è omologato.
In qualsiasi tipologia di casco per moto introdotta sul mercato, vi è, per legge, un’etichetta che viene cucita sul sistema di ritenzione del casco.
All’interno di essa devono essere indicate dei numeri distintivi che corrispondono al paese di omologazione e al suo numero identificativo.
Inoltre, in questa etichetta vengono riportate delle lettere che corrispondono alla tipologia del casco e al grado di protezione della mentoniera.
Generalmente le lettere riportate sull’etichetta sono:
- J: essa corrisponde ai caschi aperti;
- P: utilizzata per i caschi integrali;
- P-J: impiegata per i caschi modulari con mentoniera sia chiusa che aperta;
- NP: usata per i caschi modulari con mentoniera non protettiva.
Conclusioni e considerazioni finali
Per concludere quest’articolo possiamo affermare che i caschi sono dei dispositivi di sicurezza davvero importanti per chi va in moto, poiché essi aiutano ad evitare le importanti problematiche che possono verificarsi durante un incidente.
È proprio per questa ragione che i caschi per moto devono rispettare delle norme di legge davvero rigide che ne attestino la loro resistenza a qualsiasi tipo urto. Tutti questi criteri di valutazione sono stati raccolti in un’unica normativa europea ovvero la ECE 22-06, la quale è stata aggiornata nel 2020 con l’introduzione di una verifica da effettuare su alcuni punti critici delle loro strutture.
Inoltre non bisogna dimenticare che ogni casco, prima di essere messo in commercio, deve essere sottoposto a questa verifica e deve essere certificato da un’etichetta che verifichi il tutto.
Come se ciò non bastasse è molto importante ricordare di acquistare sempre un casco di ottima qualità e non di badare a spese o al solo lato estetico, in quanto queste accortezze potrebbero un giorno fare la differenza salvando la vita delle persone.
Infine, spero che quest’articolo ti sia stato d’aiuto per poter comprendere meglio questa procedura e che ti abbia chiarito alcuni punti più difficili da capire.