La crescita esponenziale del commercio elettronico in Europa supererà i 600 miliardi di euro entro la fine del 2017. Un incremento del 14% rispetto allo scorso anno in cui, comunque, il fatturato dell’e-commerce si è attestato alla ragguardevole cifra di 530 miliardi di euro. Lo stesso 2016 aveva comunque registrato un +15% rispetto all’anno precedente, segnale inequivocabile di una crescita costante, determinata soprattutto dai paesi del sud Europa, Italia in primis.
Ecommerce Europe, EuroCommerce e dalla Ecommerce Foundation, valutano altamente probabile il raggiungimento di un fatturato che si aggiri intorno ai 602 miliardi di euro per il 2017.
Alcuni dati fotografano la situazione attuale e passata, permettendo di fare un confronto e analizzare i dati in maniera oggettiva.
Ci soffermiamo su un paio di dati che fotografano più o meno la realtà europea delle PMI sul web
Aziende con più di 10 dipendenti che hanno realizzato un sito web:
- 2010 à 67%
- 2016 à 77%
Questo dato indica una crescita notevole delle aziende che stanno investendo sul web per il futuro. Ma la stessa analisi è stata poi approfondita e si è notato che a vendere i loro prodotti o i loro servizi all’estero, attraverso il sito web, è solo il 18% delle aziende che hanno realizzato un sito web.
Un consulente seo potrebbe aiutare le aziende ferme al sito vetrina nello sviluppo del commercio elettronico dei loro prodotti o servizi che, a fronte di un investimento adeguato, potrebbe permettere di raddoppiare il fatturato aziendale sfruttando la stessa catena di produzione già in essere.
N.B. Molte aziende sottovalutano gli investimenti da fare per mettere in piedi un e-commerce. Nella realtà dei fatti si tratta di un avvio d’azienda vero e proprio, sia per tempi sia per costi iniziali. Il vantaggio che si ha nel realizzare un e-commerce in un’azienda che già commercia tradizionalmente è duplice.
In primis l’azienda ha esperienza nel commercio e ha testato già i prodotti/servizi che vende, potendo così offrire al mercato online un prodotto pronto con problemi ridotti all’osso.
In secondo luogo ha già in piedi la struttura produttiva, almeno per la fase iniziale, abbattendo così i costi iniziali importanti che un’azienda nuova dovrebbe affrontare.
Identikit del consumatore europeo online
L’Europa è letteralmente spaccata in due con paesi come il Regno Unito, la Danimarca e la Germania, che utilizzano il commercio elettronico ormai da anni, che possono vantarsi di aver quasi raggiunto il commercio classico attraverso il commercio elettronico. L’87% degli inglesi acquista regolarmente sul web beni e servizi, così come 84% dei danesi e l’82% dei tedeschi.
Lo stesso non si può dire dei paesi dell’est e del sud Europa, dove le percentuali dei consumatori che acquistano online è notevolmente inferiore. Il dato però non deve trarre in inganno. I paesi orientali e del sud Europa hanno iniziato il processo di informatizzazione e promozione via web molto più tardi, registrando quindi un incremento notevolmente più alto in pochi anni.
Vediamo come sono cresciuti i paesi orientali lo scorso anno (2016 n.d.r.)
- Romania +38%
- Slovacchia +35%
- Estonia +35%
- Ucraina +31%
- Polonia +25%
- Bulgaria +25%
Informazioni importanti ci arrivano dal rapporto europeo del commercio elettronico, e riguardano l’età dei consumatori online.
Mediamente i ragazzi con età compresa tra i 16 e i 24 anni sono i maggiori consumatori di prodotti online. I 2/3 di loro acquista regolarmente sul web, più di una volta.
Lo stesso non si può dire della fascia adulta compresa tra i 55 e i 65 anni, dove solo 1/3 acquista online prodotti o servizi, e spesso mai in maniera continuativa.
Probabilmente la causa è da ricercare nelle pessime esperienze d’acquisto di questi ultimi. Le critiche più aspre sono indirizzate ai tempi di consegna e al ricevimento di merce danneggiata.