Guadagni derivanti dal Trading: tassazione al 26% e normativa Italiana

calcolatrice scientifica

In Europa è possibile operare nel trading attraverso numerosi Broker che permettono un accesso veloce al mercato di proprio interesse, ma come vengono dichiarati e tassati i guadagni che si possono ottenere è spesso poco trasparente.

In questo articolo faremo chiarezza su come sia giusto comportarsi in Italia con i guadagni derivanti dal Trading online.

Innanzitutto dovete sapere che nel settore finanziario i guadagni derivati dal trading online fino a qualche anno fa non venivano tassati, poi visto il notevole interesse verso questo settore e il conseguente aumento del numero di persone che vi operano, sono state gradualmente introdotti delle percentuali di tasse sugli utili.

Inizialmente la tassazione era passata dallo 0% al 12%, fino poi a raggiungere nel 2010 una tassazione del 20%, fino ad arrivare alla più recente legge varata nel 2014, con la quale la tassazione è stata portata all’attuale 26% sigli utili ottenuti.

Il calcolo delle tasse da pagare non è però immediato, in quanto il 26% va calcolato solo sugli utili ottenuti durante l’anno, e in questo computo entrano in gioco le minusvalenze, che vengono scalate dagli utili ottenuti secondo delle regole ben precise.

Una minusvalenza avviene ogni volta che un trade è andato in perdita, è la quantità che si è persa viene chiamata anche minusvalenza. La plusvalenza è invece il valore guadagnato con un trade.

Il calcolo per ricavare gli utili non è semplicissimo in quanto non si tratta solamente di sommare tra loro guadagni e perdite, ma si tratta di un calcolo più complesso che vede coinvolte le plusvalenze, le minusvalenze, i dividenti, ma anche la data in cui vengono realizzati va a incidere sul calcolo finale.

Una volta imparato il meccanismo di calcolo, risulterà utilissimo per effettuare delle operazioni di compensazione della minusvalenza, che possano portare ad una riduzione delle tasse da pagare sulle operazioni che si sono concluse in positivo.

Per farla semplice, vendere un titolo che risulta in perdita prima di un altro titolo che è invece in guadagno, significa compensare le perdite dovute alla minusvalenze e di conseguenza non dover pagare le tasse sul titolo in guadagno, risparmiando quindi il 26% del valore della plusvalenza.

Per approfondire il calcolo delle minusvalenze e la tassazione che si applica la Trading online vi consigliamo di leggere le guide al trading presenti su questo sito.

A fine anno viene effettuato un calcolo che permette di ottenere il valore di utile totale, sul quale vanno pagate le tasse al 26%.

Oltre a conoscere la tassazione, e il calcolo delle minusvalenze c’è un ulteriore punto da conoscere: la tassazione applicata dal broker che state utilizzando.

Alcuni broker applicano una tassazione detta “a regime sostitutivo” mentre altri “a regime dichiarativo”.

Queste 2 diverse tipologie di tassazione indicano chi si occuperò di pagare le tasse sugli utili.

Se utilizzate un broker a regime sostitutivo, le tasse verranno pagate direttamente dal broker, in questo modo ogni deposito che verrà effettuato presso il vostro conto corrente sarà per voi un guadagno netto che non avrà bisogno di essere dichiarato.

Se invece utilizzate un broker a regime dichiarativo i guadagni che otterrete dovranno essere dichiarati da voi, e dovrete essere voi a pagare il 26% di tasse.