La pensione è il traguardo per ogni lavoratore che ha versato i contributi e ha raggiunto l’età come da termini di legge vigenti.
Ma nel momento in cui, il pensionato ha ancora dei debiti aperti, che cosa succede? E come fa il creditore a riprendersi ciò che è dovuto? Nell’ipotesi, sarà possibile avviare una esecuzione forzata con finalità di prendere gli importi dalle spettanze di una pensione. Tutto questo potrà avvenire tramite INPS o con un altro ente previdenziale scelto dal debitore, ancora prima che il pensionato possa percepire la sua somma.
Ad ogni modo, si evidenzia che – sempre secondo i termini di legge vigenti – il creditore potrà richiedere il pignoramento dell’intera somma della pensione lasciando un minimo per mantenere uno stile di vita adeguato.
Vediamo insieme come funziona e cosa può accadere ad un pensionato con debiti ancora aperti.
Pignoramento pensione e limite vitale
La legislazione italiana ha introdotto delle tutele specifiche per tutti i soggetti che possono subire il pignoramento della pensione. Secondo quanto sottolineato, salvo modifiche future, le somme percepite a titolo di pensione non potranno essere soggette ad un pignoramento totale. Una parte della somma potrà essere pignorata, mentre l’altra resterà al pensionato così che il suo stile di vita base sia mantenuto nel tempo.
Si parla del minimo vitale, corrispondente alla somma di denaro ritenuta impignorabile da parte del legislatore. Un calcolo per fare in modo che il pensionato possa avere un’esistenza dignitosa. Un consiglio?
Per avere un capitale a disposizione, per sicurezza e mantenere uno stile di vita adeguato, meglio avvalersi dei fondi pensione, che possono rispondere a tutte le esigenze dei soggetti interessati. Una volta che si raggiungerà l’età pensionabile, questa somma potrà essere di grande aiuto per tutta la famiglia.
Si può calcolare il minimo vitale impignorabile?
Il minimo vitale che non potrà essere pignorato, può essere calcolato e cambia a seconda di svariati fattori. In linea generale, il pensionato dovrà prendere come riferimento la misura del suo assegno sociale che viene erogato dall’Inps sommando il 50% dell’importo a disposizione.
Questo significa che, una parte delle pensione verrà pignorata direttamente e consegnata al creditore, mentre una piccola quota verrà lasciata al debitore per assicurargli uno stile di vita degno.
L’Agenzia delle Entrate ufficio Riscossione potrà procedere direttamente al pignoramento per soddisfare i debiti aperti, non pagati a seguito di notifica con cartelle esattoriali. Anche in questo caso, la quota della pensione non verrà pignorata completamente, in conformità alla legge che prevede dei limiti verso i crediti esattoriali.
Pensione sul conto corrente, quali sono le modalità di pignoramento
Se la pensione viene versata direttamente sul conto corrente, ci sono delle specifiche in caso di debiti aperti. In questo caso, tutte le pensioni accreditate sul conto corrente nel corso dei mesi potranno essere pignorate, ma solo sulla parte dell’importo che è il triplo dell’assegno sociale.
C’è un limite di pignorabilità, che viene calcolato tenendo conto delle somme accreditate come pensione e valutando la somma dell’assegno sociale. Se l’accredito ha avuto luogo successivamente al pignoramento (o alla medesima data) allora potrà essere pignorata, ma sempre nei termini previsti per legge.