Gli e-commerce sono sicuramente la maggiore innovazione, nell’ambito delle transazioni commerciali, che il web ha portato in dote in questa Era dell’Informazione digitale.
Sempre più aziende utilizzano il web per vendere on-line e cercare di ampliare il proprio mercato. Spesso provando a vendere in tutta Europa. Il made in italy potrebbe trovare nuova linfa creando progetti e-commerce ben strutturati e ben visibili in rete, nonostante la crisi e nonostante colossi come Amazon conquistino sempre più quote di mercato.
Sempre più figure, non solo grandi realtà aziendali ma anche piccoli imprenditori, decidono di aprire “una vetrina online” dei propri beni e servizi, alla quale i consumatori possono accedere in maniera virtuale attraverso lo schermo del proprio PC o device mobile (anche dagli smartphone aumentano infatti il numero delle persone che acquistano online). L’avvento di questa nuova forma di transazione commerciale ha ovviamente obbligato il legislatore europeo a regolamentare con una serie di normative ad hoc tale tipo commercio, e chiunque decida di avventurarsi in questo mondo deve rispettarle con la massima serietà.
Prendiamo in esame due punti spesso “ignorati” dalle PMI, o meglio visti esclusivamente nell’ottica dell’obbligo legislativo: obbligo di reso per i siti di commercio elettronico, obbligatorio ma spesso NON evidenziato nei siti di e-commerce e l’obbligo di indicare con estrema precisione e dettaglio le caratteristiche degli oggetti messi in vendita sui siti web. Aspetti che potrebbero costituire delle importanti leve di vendita se ben evidenziati negli e-commerce.
Rispettare la normativa non solo un obbligo ma anche un segnale di qualità per un e-commerce
Nell’Unione Europea la normativa che regolamenta il mondo degli e-commerce è contenuta nella direttiva sul commercio elettronico n. 2000/31/CE, che in Italia ha dato via poi al d.lgs. n. 70/2003.
La versione italiana rispecchia quasi fedelmente quella UE, anche in quei casi particolari che solitamente variano a seconda del paese membro. Uno dei principi fondamentali su cui punta la normativa per gli e-commerce è la trasparenza: tutti i venditori devono esplicare, in maniera chiara ed inequivocabile, le informazioni che riguardano il proprio bene o servizio in vendita. Dalle caratteristiche tecniche del prodotto fino al prezzo che deve essere chiaramente indicato prima del checkout, passando per i dati del fornitore e per l’eventualità di dazi doganali per i beni che arrivano da paesi extra UE, il venditore deve mettere in condizioni l’acquirente di poter valutare l’acquisto conoscendo tutti i particolari necessari sul bene in questione.
Questi elementi possono diventare dei punti di forza per un sito e-commerce, non solo degli obblighi da rispettare, anche per questo è sempre più importante che il sito web curi con la massima attenzione le schede prodotto, dando sempre tutte le informazioni possibili all’utente, indicando con estrema chiarezza le spese di spedizione ad esempio (elementi che alla lunga daranno risultati anche in termini di “fiducia” e ritorno all’acquisto da parte dei clienti).
Spesso le descrizioni dei prodotti negli shop online sono informazioni frutto di copia e incolla (magari prelevati direttamente dai gestionali aziendali), curarle con la massima attenzione è invece un modo, non solo per rispettare la normativa europea, ma anche per dare valore aggiunto al sito web.
Il consumatore dovrebbe essere sempre al centro non solo per obblighi normativi (e sappiamo bene quanto la Comunità Europea sia attenta alla tutela del consumatore, anche nello shop online), la fiducia paga in termini di risultati, fiducia, “passaparola”. Certo non basta una descrizione per fare una scheda prodotto di un e-commerce completa, molti sono gli aspetti da curare per creare una scheda articolo che “funziona” e che convince all’acquisto il visitatore, su questo aspetto ti rimandiamo a questo approfondimento: E-commerce: come creare una scheda prodotto che converte.
Il diritto di recesso: evidenzialo sul tuo sito per dare sicurezza al consumatore
Altro aspetto interessante è il diritto di recesso: di norma, un acquirente può esercitare il diritto di recesso entro 14 giorni, a decorrere dal possedimento fisico di un bene. E’ un obbligo di legge quindi perchè non farlo diventare un punto di forza del tuo sito web evidenziandolo in maniera chiara sul sito web? Per dare SICUREZZA al consumatore? E per comunicare che può acquistare in tutta sicurezza, senza rischio alcuno?
Quindi non perchè “ce lo impone l’Europa” ma per dare la massima trasparenza al cliente, evidenziare il diritto di reso può essere un elemento importante per il marketing.