La Corte dei Conti europea è un organo comunitario che si occupa della gestione finanziaria dell’Unione mediante l’esame di tutte le voci di entrata ed uscita.
Storia della Corte dei Conti
La Corte venne istituita nel 1975 con la firma del Trattato di Bruxelles, ed iniziò a svolgere le sue funzioni nel 1977; sin dalla sua fondazione la Corte dei Conti ha sede a Lussemburgo. Una data fondamentale per la Corte è rappresentata dal 1° novembre 1993 quando entrò in vigore il Trattato di Maastricht (firmato l’anno precedente) che sancì la definitiva promozione di questo organo ad istituzione dell’Unione Europea.
Un ulteriore slancio all’attività della Corte dei Conti si deve all’entrata in vigore del Trattato di Amsterdam (1999) che ampliò ulteriormente le competenze della Corte estendendole anche a tematiche come giustizia, affari interni, politica estera e sicurezza comunitaria. La Corte dei Conti ha anche il diritto di appellarsi alla Corte di Giustizia della Comunità Europea allo scopo di difendere il proprio operato qualora sorgessero dispute con altre istituzioni comunitarie.
Le competenze e le attività della Corte dei Conti
La Corte dei Conti si occupa dell’analisi e del controllo di tutte le voci di spesa e di entrata dell’Unione Europea e di tutti i suoi organi. Questo organismo coadiuva il Consiglio ed ilParlamento europeo nella loro funzione di controllo riguardo al bilancio approvato, e si pone come autorità competente per esprimere pareri su proposte e misure mirate alla lotta contro speculazioni finanziarie, frodi fiscali ed evasioni. La Corte dei Conti è impegnata nelle attività di controllo della corretta gestione finanziaria a livello europeo, ed ogni anno è tenuta alla pubblicazione di un documento riassuntivo, la Dichiarazione di Affidabilità (DAS) sui Conti.
Oltre al DAS, la Corte dei Conti può pubblicare anche relazioni una tantum che vertono su particolari problemi contingenti o di rilevanza comunitaria. La Corte dei Conti è inoltre autorizzata ad esprimere pareri in merito ad aspetti legislativi di competenza di Parlamento e Consiglio europeo e, anche se queste attestazioni non sono vincolanti dal momento che la Corte non possiede poteri giurisdizionali, le sue opinioni sono tenute nella massima considerazione.